Trovare l'800 all'osteria!
Il mondo è pieno di non-luoghi, riscoprire un angolo di mondo da tempo scaduto è un'esperienza, che voglio servirvi su un piatto digitale, raffreddata al punto giusto. A Triuggio c'è un osteria vecchia e grezza e per entrarci si deve fare un compromesso con le orecchie. Si parla solo un dialetto povero e spiccio come l'offerta: pane, salame, formaggio, zucchine. Pochi ingredienti che variamente combinati danno sempre lo stesso risultato: se chiedi salame e formaggio, arriva un piatto col pane a fette e uno in cui ci sta tutto il resto, se chiedi un panino ti arriva un piatto con il pane con dentro tutto il resto. Volete mettere la filosofica differenza? E le sottigliezze non si fermano alla filosofia: il vino è vino, se è rosso è rosso e basta, inutile chiedere che vino sia, tanto "l'è bun!"; se c'è un ragazzino che si aggira tra i tavoli, per le "sciure" non da fastidio, semplicemente "l'è terun". Celentano propone di edificare al posto della vecchia fiera un quartiere ottocentesto, ma dai: la città ha bisogno di esempi, questo effetto aveva avuto il Pirellone e questo faranno i nuovi mega-insediamenti. Che costruiscano quei meravigliosi grattacieli, per l'ottocento c'è l'osteria di Triuggio!
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