28.4.06

ovunque proteggi la grazia del tuo cuore


Un palco scarno. Perchè qui è la musica che fa da padrone. Una musica inventata, ingegnosa, mutevole, improvvisata. Un circo zingaresco impregnato di folclore, religione e ombre cinesi. Vinicio (doveva chiamarsi Vincenzo... menomale che non hanno commesso questa sciaguratezza) è un genio trasformista disordinato.Un totem con infinite sfaccettature. Impregnato di vita vissuta e citazioni. Un mangiafuoco. E su quel palco la rappresentazione di carne, sangue, mito, sacro e arcaico. Un rito collettivo che culmina con un vero INNO alla GIOIA. Un casino ragionato. Ma pur sempre un gran casino. Ballato a ritmo sincopato.
SIRE trasformista. Entra in scena interpretando i suoi pezzi. Tutti i migliori (mannaggia Spiff mancava solo la cara vecchia Scivola vai via). Un poeta visionario con il cappello. Una sorta di sciamano che si alimenta dei battiti delle mani del pubblico. Che ti fa entrare in una dimensione perduta o, forse, mai vissuta.

Un'enorme spugna imbevuta. L'irrefrenabile circo di Mastro Vinicio.


Siamo dalla parte di Spessotto. SEMPRE.



....Grazie G.