12.5.05

E l'ho pagata, ah se l'ho pagata!

Cicaleggiava nelle mie orecchie ed erano le 6 e 45 del mattino:"E' domenica! Perchè sta suonando la sveglia", il primo pensiero è stato spegnerla e tornare a dormire, ma ecco che un istante dopo ero già sveglio come un grillo: era La domenica Gran Fondo del Mottarone!
Partenza col mitico furgone del Piede alle 7,30: l'autostrada non mi è mai sembrata tanto accogliente, delle poche macchine che si sono trovate a percorrerla, tantissime avevano la nostra stessa destinazione, cariche di mountain bike, andavano piano perchè tutti erano partiti per tempo e non avevano nessuna fretta di arrivare, tutti sapevano che la macchina li avrebbe solo portati alla partenza di una gara che avrebbero dovuto fare con le loro gambe!
Elio e battutacce di pessimo gusto scandivano il tempo: pensavamo alla gara ma non sapendo nulla del percorso eravamo rilassati e felici, era la prma della stagione e, in più, saremmo partiti in fondo al gruppone, in quel momento, non c'era agonismo, non saremmo andati a tenere un ritmo infernale!
Rilassati e felici, ma solo fino a che, parcheggiando il furgone, non abbiamo visto che ovunque intorno a noi i monti si inerpicavamo di brutto: le mie gambe hanno cominciato a tremare molto presto!
Mi guardo intorno: ovunque vedo biciclette incredibili che costano anche il doppio della mia, persone iper-attrezzate, gambe rasate, volti tesi, tutti mi sembrano extraterrestri invasati che hanno speso troppo per la loro attrezzatura e che prendono troppo sul serio quello che fanno, poi, un pensiero passa per la mia testa:"Ah, è così che io appaio alle persone normali, quelle che non vanno in mtb, dovrò ricordarmelo!"
La gara parte e dopo 3 km i propositi di fare gara insieme vanno a farsi benedire, ognuno ha il suo ritmo ed è giusto tenerlo: ogni tanto butto l'occhio per cercare Piede ma purtroppo lo rivedrò solo a due km dal traguardo quando sarà lui a passarmi!
Solitudine, ecco cosa ho provato per le 3 ore di gara, una profonda, talvolta disperata solitudine. Quando usciamo in bicicletta, pedalare è solo una parte del divertimento, tra di noi parliamo di tutto e appena il fiato lo consente scambiano quattro chiacchiere. Questa volta, ognuno è andato per la sua strada e ho avuto solo adrenalina, fatica e crampi con me. Adrenalina perchè dopo 5 o 6 km di salita in cui vedevo di andare nettamente più veloce degli altri, la voglia di fare bella figura è cresciuta dentro di me e lo scopo da arrivare si è presto trasformato in arrivare bene, andare forte, superare chi mi era davanti senza farmi passare!! Foga e inesperienza che ho pagato 30 km dopo quando crampi terribili, dolorosi come mai ne ho provati in vita mia mi hanno letteralmente stroncato il ritmo.
Gli altri erano avversari e pensavano esattamente lo stesso di me, tanta sportività ma di scambiare 4 chiacchiere proprio non se ne parlava. A metà gara un panorama stupendo si apre davanti ai miei occhi e urlo: "Che figata di posto!", e quello dietro che avevo appena passato mi fa:"E allora fermati a guadarlo!": in quel momento ho capito di essere in gara e il mio agoinismo si è cristallizzato e ed è diventato fervore quando di li a poco è cominciata la discesa e le doti della mia Poderosa hanno potuto mostrarsi in tutta la loro prepotenza!! Discese in traettorie obbligate per gli altri erano voli in libertà e sorpassi in sequenza per me!! W la Poderosa!!
Un volo vero l'ha fatto la mia borraccia che senza che me ne accorgessi ha deciso di andaresene per i fatti suoi quando ancora non l'avevo toccata, Dio che sete ho avuto e il primo rifornimento non arrivava mai!! Ma quando è arrivato me lo sono goduto tutto, me la sono presa comoda, bevendo 3/4 bicchieroni e aspettando il Piede.
Dal primo al secondo rifornimento non ricordo nulla, la fatica era tanta e sono entrato in un tunnel le cui pareti erano un solo pensiero, devo arrivare, devo arrivare!
A qualche km dalla fine uno strappetto dopo l'altro metteva a dura prova la mie gambe e quando tutto è finito, c'era solo discesa e la fine era davvero vicina, ho pizzicato il posteriore! Mancavano 4 km, e non ci ho pensato un solo istante, arriverò correndo, caspita sono un triathleta, mi alleno per correre dopo essere andato in bicicletta e l'ho fatto! Per un po' di tempo non mi ha passato nessuno e ho pure sperato di mantenere la posizione ma poi uno dopo l'altro mi hanno passato in tanti ed è stato li che ho sentito finalmente una voce amica, la voce stanca di un Piede che lottava per conquistare posizioni in discesa ma che trovava comunque le forze di chiedermi se tutto era ok! Grande! Non sai quanto ti ho apprezzato!!
La discesa di corsa verso il traguardo è stata dura, e le mie caviglie l'hanno davvero sofferta, ma è stato stupendo attraversare il traguardo, in mezzo ad un sacco di gente che applaudiva!! Stupendo!!
E' stata un'esperienza: 45 km di sentieri e strade di montagna, sterrate, sassose, quasi sempre in salita, con discese sempre troppo brevi e non ricordo di avere visto un tratto pianeggiante. Un meraviglioso intreccio di senzazioni che cercherò di mantenere dentro di me il più possibile!